Antologia Aperta 2


Antologia Aperta 2




Edizioni del Calatino  - aprile 2010
samperieditore@libero.it
Via Dante 23,  95040 Castel di Iudica - Catania





1. gli alberi stagionali sono spogli e paiono rinsecchiti al cielo
come le foglie a terra negli angoli dal vento sospinte
senza più colore rastrellate e portate via con il furgone
il silenzio dimesso nei viali del parco con meno frequentatori
ora che l'inverno è prossimo ad arrivare
sembra una orchestra che si scompone lasciando vuote le sedie
vuoti i leggii senza strumenti al tempo
nell'aereo dell'auditorium nessun suono
sembra la festa del circo che tanto fa sognare i più piccoli
sbaraccando la pista dopo aver riposto gli animali in gabbia
tolti i lustrini e le insegne il cantiere in smobilitamento
la carovana si organizzerà rimettendosi in colonna per un'altra meta
nello sterrato di periferia il vuoto in assenza di magia
bisognerà attendere un anno per vedere in cielo le gemme nuove
i fiori e tutti i colori dell'umano paradiso
l'autunno variopinto che i colori mescolando muta i toni di luce
dell'asfalto pedonale fortunato dei parchi in assembramento
figure astratte sospese e in terra disegnate
ogni anno ritorna il coro a far felice la nostra convivenza
gli animali insieme dislocati su questa terra di comune abitazione
suoni e melodie nell'aerea nostra visione
finché un giorno si arresta il suo e il nostro movimento
spogli per sempre i rami rinsecchiti in cielo
vuote le mani che più non hanno frutti di lavoro
né protese per un abbraccio d'amore in dono
finisce il nostro e il suo tempo di percorso
nello sterrato di periferia il vuoto in assenza di magia



2. gli orti dei contadini
lasciati la sera al mutar delle ore
all'alito di vento che odora di novembre
all'umido di questi giorni in fronte ai cipressi
al segno collinare e al disegno colorato del cielo
i solchi allineati dell'insalata e della bietola
delle cipolle e finocchi spumeggianti
il verde chiaro e il verde più scuro
ben si combina al colore del suolo
gli alberi spogli vicini compagni di ventura
in silenzio le piantine lavorano nella notte
al segno dell'uomo che ha lasciato
in silenzio la terra coltiva il suo compimento
per ciascuno nell'universo
rimanendo accorta in attesa paziente
compagna è la pioggia che ciascuno nutrisce
compagno è il sole che di calore di luce lambisce


gli orti dei contadini la sera
mutua intesa silente abbraccio fraterno
amore duraturo della natura
nella vicenda umana di passaggio



3. nel viale di S.Caterina
già alle luci artificiali del pomeriggio di novembre
gioca la mia ombra ruotandomi intorno
più grande più piccola sovrapponendosi
disegnandosi sul muretto e le panchine della sosta
sulle siepi e gli alberi doppia multipla
i paesi della val d'Orcia illuminati vicini lontani
luci vaganti degli spostamenti umani motorizzati
come stelle filanti nel buio della terra al cielo confuso
incidentalmente nella penombra due giovani amanti
nei giochi dell'amore ai primi baci
i grilli da qualche parte in canto
al tempo rallentato dei miei passi
nella mente arrendevole che alla suggestione della quiete
al silenzio che appare infinito s'inchina
i cani lontani abbaiando
rompendo del buio l'incantesimo

il paese ravvicinato al ritorno 
in altre luci artificiali
in altre ombre racchiuso
 con poche figure di passanti
nello stesso silenzio e miraggio
le macchine intorno ululando
alle mura di storica protezione
rompendo del buio l'incantesimo
al tempo dei miei passi
alla mente arrendevole che alla necessità
del progresso che appare ineluttabile s'inchina
mentre le stelle altissime vanno guardando