Antologia Aperta 4



In questo testo sono presenti otto componimenti del 2009 con l'unico titolo "Quotidiano appuntamento"
 




Edizioni del Calatino  - gennaio 2011  -  ISBN  978-88-905159-2-7
samperieditore@libero.it
Via Dante 23,  95040 Castel di Iudica - Catania






piero simoni

Quotidiano appuntamento
(poesie 2009)

 I

al tempo del mestiere di marittimo
svolto inizialmente con slancio
quello dei giovani che vogliono affermarsi
soprattutto una famiglia formarsi
poi andando avanti con obbligazione
mancanza di alternative
a terra per il riposo
due mesi l'anno
con la pressione della compagnia
che nascondendo i bisogni suoi
per la carriera ti porta via

con gli amici che passavano
pareva la città si fosse trasformata
nelle vie i negozi le case nuove
la gente poco a poco dimenticata
radi legami con il posto
straniero e corpo estraneo
la moglie acquisita e saltuariamente a bordo
pensando al nido senza reale dimora
fino a sentirsi lontani
anche quando l'avventura terminava
non più bene integrati
rimanendo sempre viaggiatori
in luogo provvisorio
correndo là dove è la sopravvivenza
senza innamoramento delle tradizioni
facendo virtù della necessità

solo è il silenzio
altro colore da allora
ora che i giorni sono anni
nel soliloquio interiore
alla periferia dell'agglomerato
fra i campi collinari ho trovato
la quiete e il suo nutrimento
in un'armonia che il volo
porta fino al firmamento


 II

con minor tempo mattutino oggi
per il caldo sopraggiunto torrido dell'agosto
torno alla villa Fabbricotti per una rapida visita
ormai irrinunciabile appuntamento quotidiano
che colora di silenzio la mia giornata
fra un viale che vado percorrendo
un cieco con il suo passo bacchettato
si muove solitario
sosta ogni tanto
quasi a cercar nell'aria negli odori l'orientamento
pare di spalle un frequentatore agli altri uguale

in pace lungo il giardino camminando
la quiete che qui si nasconde va prendendo
così traspare dal suo portamento
senza cogliere quel che a noi pare sfuggirci
i colori dei verdi l'un l'altro si confondono
le foglie nel cielo già van mutando
 dei tigli dei platani armonia di rami in firmamento
lo scuro profondo dei lecci
che l'animo va placando
foglie di stagione che una ad una van planando
il suolo dei percorsi si va colorando
i raggi del sole trafiggono di luce
in mille colori fra gli alberi
nel turbinio dei tuoi passi ruotanti
come una giostra e una festa in coro
di bellezza e di beatitudine in volo
meraviglia dell'umana presenza
sublime pittura dell'universo intero
che lui non vede


III

andava cercando al mattino presto
quando la città ancora non era vera
come ogni giorno
nei giardini pubblici vicini
fra il silenzio degli alberi
la luce che filtrava
disegnando strette e lunghe scie luminose
il vento assente
le foglie dal sole d'agosto bruciate
variopinte a terra
fra i viali di platani
di tigli e di lecci
il suo camminare
 la voce interiore l'armonia ritrovata

voleva essere albero
rinchiuso la sera nella villa comune
lasciato lì dimentico innocuo
a svegliarsi con loro
al tepore dei raggi che dolcemente
portano al giorno
in gruppo di amici solidali
di colori di stagione vestirsi
di anni lontani argomentare
storie d'amore e individuali
vicende degli uomini scontranti
lasciando attoniti nelle ramificazioni
che passano


IV

le foglie piovono dal cielo
alla fine d'agosto nel giardino comunale
bruciate dalla siccità e dal sole
dando l'idea del settembre che verrà
con l'umido della pioggia
tintinnante sui tetti e nella campagna d'oro
la gente di più affolla le strade
sotto gli ombrelli lungo i marciapiedi
frettolosa nei negozi il passaggio dell'auto frusciante
nei ricordi del collegio
l'affluenza dei ragazzi per il nuovo anno scolastico
una comunanza una amicizia da scoprire
nei giochi della ricreazione da rinnovare
la scuola con i suoi momenti e turbamenti
l'odore cartaceo nuovo dei libri e dei quaderni
delle matite colorate dei lapis e delle gomme
ogni anno rinnovavo
da adulto nella piazza antistante l'istituto di lettere
gioventù sparsa e meravigliante
dei colori purezza ancora
dalla routine produttiva consumistica lontana

la scoperta dell'amore giovanile
nelle uscite brevi nei baci
del colore dell'autunno i tuoi capelli
gli occhi color smeraldo
i miei giorni di nascosta bellezza
illuminavano


V

le foglie dei tigli sospinte dal vento
il vento docile d'agosto come piovesse
si moltiplicano al suo rinforzo
come fiocchi di neve invernali
nelle alture dove nevica
come coriandoli dei piccoli giocosi
al giardino per la festa di compleanno

spogli sempre più gli alberi
per l'estate arida
i viali nell'aerea magia
di tristezza sembrano dipinti
tutto pare scorrere volare via
con il tempo che dei colori
fa perenne mutazione
trafitti dai raggi di luce
con l'ombra in tenzone
la tua immagine sfumata
altra in altro tempo
il fiore di un sogno vero
sospinto dal vento


VI

il vento della notte di fine agosto
ha scomposto le foglie dei tigli nascosti
colorando il suolo di nuovo giallo e rosa antico
il verde chiarissimo che rimane
pare nell'insieme dei prati scomparire
coperti anche i viali nel passaggio dell'uomo cancellato
si dispongono folti al soffio i colori saltellando
in ogni angolo e al piede di ogni albero
i tronchi scuri e allineati
da altro sguardo moltiplicati
lasciano filtrare i raggi del primo mattino
che accendendo nel verde rimasto
disegnano a terra figure di luci e ombre

si spogliano sempre più i rami
mostrandosi con l'autunno che verrà
sempre più nudi al cielo
senza tema del gelido inverno
nella speranza di una primavera che ritorna
nella festa della natura alla vita in coro

anch'io ora spoglio dei vincoli della sopravvivenza
mi presento come in realtà sono
con parole non di circostanza
con abiti diversi della ditta in inquadramento
libero finalmente di correre sul campo
con i piccoli dietro a una palla
senza regole e inganni
con la natura che alle origini  mi riporta
flusso della terra che ci alimenta
corpo che alla materia ritorna
in un connubio di vita intera
di vita eterna


VII

dopo l'estate lunga torrida
anche al paese di meraviglia
alle prime gocce prendo per il viale di S. Caterina
come una forza che mi attira
senza protezione anche se forte verrà
avrò piacere di sentirla tutta sul mio corpo
tintinna dolcemente sullo sterrato
con il cielo neanche troppo scuro
aumenta poi il suono sulle foglie
sui rami del bosco di Porciano che incontro
è il piacere da tempo cercato voluto
finalmente la pioggia

si vede nel cielo della val d'Orcia il disegno
i viottoli binari dei campi si scuriscono
sempre più intensa scende
la strada ora alla pieve
al rimbalzo gli schizzi sull'asfalto
l'aria ancora calda fra i muri a secco
ancora più forte
mi bagno senza potermi fermare
l'umido della camicia sulla pelle
la testa nuda il viso grondante
i paesani ai caseggiati riparati
a casa un tratto rimane
le piccole strade con radi ombrelli
è una festa paesana
il miracolo della natura salvifica
che tutto ricompone alla vita
in dolce armonia


VIII

il viale di S. Caterina all'ora del sole
deserto alla fine d'agosto
con le ombre degli alberi a disegnar nello sterrato
la fissità del tempo
la linea contornata del muricciolo
le nuvole e il cielo celeste
bianche e all'infinito vicine
oscurare a momenti colorando
i campi della val d'Orcia d'intenso
l'intorno appare immobile e duraturo
nel gioco della memoria possibile
o tornare all'accelerazione della vita quotidiana
che tutto brucia in mille impegni
mille inutili affanni

lasciarsi andare
con il suono delle cicale lontane
nel tempo finalmente arrestato
alle voci del passato che più forte ritornano
al volto che incontro ti sorride
per i baci come allora
bimbo con le mani e i pantaloni corti
sporchi di argilla della riva del fosso
canuto con le mani nude ora
le braccia spalancate per la stretta mancata
le navi costruite nel gioco di allora
prezioso impegno a casa conservato
la vita dei giorni insieme trascorsa
nell'animo custodita