i tigli nascosti

i tigli nascosti



Foto di copertina di Piero Simoni

i tigli nascosti 
novembre 2010  ISBN 978-88-87362-93-0
Lorenzo Editore - Via Monza 6 - 10152 Torino
www.loredi.it



Premio Letterario LA MOLE Torino 2010

La giuria della XXVI edizione del Premio letterario "La Mole" composta da Piero Cazzola (presidente), Elettra Bianchi, Lorenzo Masetta, Ettore Mingolla e Angelo Mistrangelo, esaminati gli elaborati delle due sezioni "poesia singola" ispirata alla Sindone e "raccolta inedita di liriche", ha provveduto quanto segue:
Per la sezione "Silloge inedita", dopo una prima selezione, ha scelto la cinquina con questi "finalisti": Ludovica Mazzuccato, Ada Negri Buttiglione, Stefania Raschillà, Edio Felice Schiavone e Piero Simoni.
Questa la "motivazione" dei finalisti: "Nelle poesie dei premiati appaiono motivi ispiratori di notevole ampiezza che illustrano problematiche relative alla società contemporanea, ai suoi valori etici e approfondiscono il sempre vivo e interessante mondo interiore dei sentimenti umani. La valenza poetica è apprezzabile in quanto congiunge la spontaneità del linguaggio a tecniche espressive ben possedute."

Vincitore di questa sezione, con diritto alla pubblicazione gratuita della raccolta: PIERO SIMONI da Livorno, con la silloge "i tigli nascosti", questa la motivazione per il vincitore "Le poesie di Piero Simoni trattano temi ispirati all'amore per la natura, per la propria terra e celebrano il senso spirituale che pervade l'universo.
L'autore, con delicata sensibilità lirica e notevole fantasia compositiva, propone il recupero dei profondi valori legati alle tradizioni e alla dignità della vita contadina, per giungere a un'etica di rinnovato umanesimo libero da imposizioni ideologiche e tecnologiche".




Rivista TALENTO 2/2010 (Torino)







LA NAZIONE - 25 maggio 2010 (Livorno)


Piero Simoni ha vinto la sezione "Silloge inedita" al premio letterario "La Mole" di Torino. Il poeta livornese si è aggiudicato la vittoria con la silloge "I tigli nascosti". Le poesie di  Piero Simoni ( nella foto) - si legge nella motivazione - trattano temi ispirati all'amore per la natura, per la propria terra e celebrano il senso spirituale che pervade l'universo. L'autore, con delicata sensibilità lirica e notevole fantasia compositiva propone il recupero dei profondi valori legati alle tradizioni e alla dignità della vita contadina, per giungere a un'etica di rinnovato umanesimo libero da impostazioni ideologiche e tecnologiche". Piero Simoni ( all'anagrafe Pierluigi Simoni), è nato a Livorno nel 1948. Lavoratore dell'industria, inizialmente della marina mercantile, ha svolto parallelamente studi e attività umanistica. Negli anni settanta ha esposto opere visive in alcune mostre personali e collettive in Italia. Dal '79 all''84 aderisce alla " Mail art" con partecipazioni a numerose manifestazioni nazionali e internazionali. E' stato promotore della "Poesia postale" in Italia, stampando anche un'antologia e una rivista di "Poeti marginali postali" ed un suo testo poetico sperimentale "Al paese".

"Considero la mia vita artistica - dice di sé Simoni - una presenza, una testimonianza, consapevole che i giorni non sono solo quelli di relazione economica ,di interscambio utilitaristico, ma vi è un qualcosa d'altro che agisce nella sfera dell'anima. Cerco quindi di esprimere, con la mia interiorità, la mia sensibilità, attraverso le espressioni che mi sono più congeniali, quello che vedo, quello che sento, percepisco: io in mezzo agli altri, nella contemporaneità della mia esistenza, uomo che si pone la domanda della relazione fra sé e l'universo, fra sé e l'infinito. La poesia è il mezzo con il quale metto a nudo la mia anima. Alla poesia intendo affidare, non per scelta ma per vocazione, il mio pensiero artistico".




IL CENTRO   Anno X  n° 102  luglio-agosto 2010 (Livorno)





Torino  Cerimonia di premiazione LA MOLE 2010




Pensiero di Fabrizio Cuneo su "i tigli nascosti", di Piero Simoni, Lorenzo Editore 2010

Ho avuto la fortuna di conoscere Piero Simoni e di avere letto le sue poesie fin dalle prime che riportano  il tempo indietro di decenni...
tutte hanno aperto per me un sipario di piacevolezza, tutte hanno saputo, fin da subito, parlarmi un linguaggio familiare e condiviso, di tutte mi sono sentito "tifoso" già dalla lettura del primo verso.
Ultimamente con la solita semplice generosità, Piero mi ha fatto omaggio di una copia del suo "i tigli nascosti" che ha recentemente vinto una importante manifestazione letteraria in Torino. Ho letto il libro con desiderata lentezza ed ho scoperto, pagina dopo pagina, qualcosa di nuovo, qualcosa che da subito mi ha parlato un linguaggio che mi è parso, per qualche verso, innovativo. Ho impiegato qualche giorno per assaporare completamente la lettura e formulare quelle considerazioni che mi sovvenivano da un profondo  che era stato toccato da una lettura avvolgente.
Ho rivisto, nella recente poesia di Piero Simoni, il paludamento regale con cui vestiva il Machiavelli nelle sue serate d'esilio quando conferiva con i grandi del suo tempo alla luce fioca della lanterna. Non ho potuto fare a meno di ripensare alla giornata di Leopold Bloom scandita da pensieri per immagini in un susseguirsi incalzante di riflessi, di scoppiettanti fiammate, qui di pura poesia, per descrivere atti semplici e fatti minimali del quotidiano. Non so perché, ma "vecchia sulla panchina del parco" mi ha ricondotto per mano alla "vecchiezza" detestata del Leopardi, e sono rimasto impressionato dalla forza poetica di moltissimi versi che solo Piero riesce a scolpire e rendere forti e veri come materia. Ho letto in sintesi una poesia colta, ricca di formule letterarie che solo pochi hanno il dono di usare con la dovuta forza espressiva raggiungendo lo scopo di scolpire nel mondo delle parole costruzioni che si ergeranno per sempre come alti grattacieli. Si, Piero Simoni dice: "mi sono appropriato del sole" ed io gli riconosco appieno il diritto a quella proprietà e lo ringrazio per quanto ha scritto e per quanto ancora scriverà.
Fabrizio Cuneo




Recensione a "i tigli nascosti" di Elettra Bianchi sulla rivista TALENTO, maggio 2011, Lorenzo Editore


Lorenzo Editore
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info@loredi.it





La XXVI edizione del Premio Letterario "La Mole" città di Torino si conclude nel 2010 con l'assegnazione dell'ambito riconoscimento a Piero Simoni, livornese, autore della silloge "i tigli nascosti". Nella motivazione si riconosce all'Autore, già attivo con numerose pubblicazioni premiate in diversi concorsi, il pregio dell'attenzione rivolta al mondo della natura e alle tradizioni ancestrali che guidano non solo il singolo uomo ma la vita della stessa società in cui vive. Perciò l'Opera non si configura solo come tenero canto di ricordi e di sensibilità bucolica, ma come significativo apporto culturale in un clima storico sempre più tecnicizzato e omologato.
E' vero che da più parti si levano voci esaltanti l'ecologia, il rispetto del pianeta, il ritorno ai valori delle cose semplici e genuine, ma il più delle volte tali proclami, non riescono a nascondere il vano tono retorico, nei casi migliori, o l'incoerenza macroscopica quando provengono da persone legate ad interessi industriali o politici, tutt'altro che interessate all'ambiente. La voce della poesia, invece, riesce ad essere ancora, e secondo la scrivente lo sarà sempre, una voce pura, non assoggettata ad interessi di parte, parola libera, autonoma e perciò credibile e rispettabile. Ci sono "poeti" che non sono così liberi e puri? Certo. Ma non sono Poeti. Non è il caso del Nostro.
Piero Simoni scrive con genuinità, con trasporto ideale, non parla astrattamente, ma opera concretamente sul tessuto del suo vivere, fa conoscere luoghi, situazioni, alberi, strade, persone. Descrive il suo mondo, la sua casa. E quando qualcuno descrive la sua terra, la sua gente, gli umori del suo cielo e il gusto delle sue arie non fa dell'intellettualismo di maniera, non bacchetta nessuno, non cade nel moralismo da quattro soldi o nella deludente facilità del luogo comune.
Quando uno scrive così prima di tutto è un Uomo che parla ad altri uomini, e poi è un Poeta. Dalla lettura delle poesie di Simoni esce fuori un'altra novità, un valore quasi completamente eclissato e messo da parte dagli Autori dei nostri giorni. Mi riferisco al valore dello spiritualismo. Ci si richiama sempre all'esistenza materiale, all'essere sulla terra come elementi esclusivamente terrestri e destinati ad un ciclo vitale simile a quello degli animali o delle piante.
A parte il fatto che si potrebbero benissimo spiritualizzare zoologia e botanica ( la scrivente crede sia del tutto possibile), si può anche interpretare l'uomo come essere spirituale senza dover per forza incorrere nelle ire dei materialisti o degli atei. Questo fa, con delicatezza e senso lirico profondo, Piero Simoni: nella sua poesia circola una soffusa spiritualità che sentiamo gemere o cantare nelle piante, tra i timidi, riservati tigli del parco cittadino, che la fretta del passante trascura e umilia.
Elettra Bianchi