Il caffé



Ho già detto Carlo che non mi va di uscire, sai che non sopporto il traffico, il rumore, neanche dovermi guardare a destra e manca per attraversare, col pericolo di essere schiacciati, né mi va di andare fuori con la macchina a incolonnarmi per ogni strada, a star nell’abitacolo rinchiusi per lungo tempo; forse soffro di claustrofobia, mi dà noia anche l’ammassamento di gente, di automobili, di negozi, questo correre sfrenato per far ciascuno le stesse cose: la spesa nei grandi magazzini, a pagar le bollette in scadenza come l’Ici, in fila anche per la benzina, a guardar la sera la stessa televisione, con i programmi e la pubblicità che cercano di convincerti di niente… 
Come sei pessimista Antonio, della vita bisogna saper cogliere anche gli aspetti positivi, pensa oggi come si potrebbe fare senza il computer che ti apre una finestra sul mondo, dandoti la possibilità di comunicare con chiunque; o il cellulare, ora munito anche di video: ti trovano in ogni parte, hai la possibilità di parlare in qualsiasi momento, da qualsiasi posto, è anche una garanzia di sicurezza. Con l’automobile vai in ogni luogo, te con la tua famiglia, portandoti i bagagli, il cane, ogni ben di Dio, a qualsiasi orario, senza attese come avresti dovuto fare con il treno o la corriera. 
No Carlo, lascia stare, tanto sai che rimango convinto delle mie idee, al più visto che sei un amico posso scendere per un caffé, questo lo posso fare, una breve sortita. Va bene, vada per il caffé; a proposito Antonio, sai di quel bar dove fanno poesia, dove recitano, discutono di poesia? 
Come poesia, insieme ai vapori del caffé ti danno una strofa poetica?!
No, a fianco del bar c’è una stanzetta, un vecchio e storico caffé, credo che si chiami dell’Ussero, animato da una poetessa che da vita ad incontri in cui presenta questo e quel poeta, una cosa gradevole si dice, un po’ nuova e suggestiva. 
Nuova non direi, da sempre si parla di poesia, oggi piuttosto sembra improbabile che alla gente interessi, visto che le attenzioni sono rivolte più alla risoluzione dei problemi spiccioli quotidiani e, quel che si rimanda alla cultura, non è altro che una rivista di costume e ciò che propina la televisione: francamente un po’ poco. Ma la cosa mi incuriosisce, perché tutto lascia presupporre che l’uomo possa fare a meno della poesia, e le cose, proprio per questo non vanno bene, la gente è senza ideali e bada soltanto ai problemi della sopravvivenza, alle apparenze, alle cose futili, rimanendo scontenta, in forte disagio di identità, in un atteggiamento diffuso di stanchezza e di sopportazione. Non crede, la gente, alla politica, non crede alla storia, neanche alla religione, vi è la sensazione che ciascuno parli per interesse, per la propria casta; perfino la gioventù viene sacrificata, relegata a massa consumistica senza offrirgli ideali, opportunità di lavoro, chiamata quando più fa comodo; e loro, i giovani,assenti, distaccati, infischiandosene di tutto, a vivere nel loro mondo . E’ qui che entra in gioco la poesia: essa è una delle poche voci autentiche dell’uomo, uno sguardo all’interno di sé e dell’umanità intera, disinteressato, senza padroni a cui dover obbedire, per il bisogno alla vita che l’uomo sente, come istinto direi di sopravvivenza, la voce ultima, che può costituire l’ancora di salvezza, l’elemento di contrasto alla società speculativa in degrado, anche ad una cultura letteraria e artistica soltanto di consumo: la poesia è la voce dell’anima, quell’anima ancora intatta, che per bontà di qualcuno, i poeti, quando vien aggredita sa spiccare il volo. Trovo che questo discorso del caffé, questo angolo nel quale si parla di poesia, sia lodevole, meritevole d’attenzione, un bell’esempio di portare, in un centro caotico e affollato, per quanto caratteristico, dove la gente passa e pensa a tutto intorno a sé, ma non dentro di sé, di portare dicevo la voce interiore, la voce della riflessione: il grido sussurrato della vita vera. Ho capito Antonio, ora andiamo a prenderci questo benedetto caffé, altrimenti va a finire che non scendi più!

piero simoni
28/6/2009