numero unico - giugno 1981
Ciclostilato interno/numero unico/giugno 1981
Poesia di Piero Simoni
poi scorrere velocemente
verso il tempo che ha da venire
scoprendoci invecchiati e inaciditi
alla ricerca della risoluzione
dei bisogni primari
e forse neanche quelli
con gesti prevedibili
parole vecchie e sonanti come un eco
l'amore di una volta
il più semplice
come quello di un figlio con una madre
e tutto portato via nel tempo
vento più forte di quello di mare
che spazza via
piegando gli alberi fino a farli soffrire
mentre la gente si copre
e indispettita fugge
anch'io vorrei amarti
e accarezzare quel fiore
che in gioventù
soltanto qualche volta colsi
vorrei durasse malgrado tutto
tornasse
lo leggo negli occhi di mia figlia
è bellissimo
ma un'estate poi finisce
sulla spiaggia non restano
che pochi ombrelloni chiusi
e qualche sdraio vuota
carte bottigliette buste di plastica
il vento leggero e fresco
che annuncia l'autunno
il mare profondo nel suo cristallo blu
austero
le case ammucchiate della città
ad aspettare una "sua" pecorella
smarrita
i riti ipocriti
la convenzionalità giornaliera
lo attendono
i falsi pudori e gli ideali calpestati
le amicizie forzate
la precarietà della vita
oltre che della libertà
ed anche quel fiore ti dicevo
ora spezzato e rinseccolito nella memoria
sta lì a urlarmi nel cuore
che sto andando alla deriva
come un relitto
e che anche per me
l'estate è finita