Due poesie 1982

Due poesie    1982




ci sono altri treni purtroppo
di cui ho solo sentito parlare
ho visto nei film alla televisione 
o letto su qualche libro
che sono stati viaggio per la disperazione
per l'abbrutimento e la morte
mi riferisco alle deportazioni dell'ultima guerra

quei treni generalmente adibiti al trasporto di animali
erano misero spazio per esseri umani
dove venivano ammassati
in viaggi lunghissimi
sotto il sole magari
a cuocere dentro i vagoni di lamiera
nell'asfissia del sudore delle proprie carni
in soste lunghissime sui binari
senza sapere destinazione
con l'illusoria speranza di sopravvivere
con il pensiero dei cari
separati e bisognosi di aiuto
con il pensiero dei piccoli
dai finestrini le braccia protese
le voci e le grida
i lamenti

certo è altra cosa
da quello che è oggi
dal mio viaggio sul treno
dove difficilmente non trovo posto a sedere
è altra cosa dai sedili imbottiti che abbiamo
dallo spazio sufficiente
dagli scomparti che con metodo ci dividono
per un viaggio comodo e veloce
per un posto che può essere il lavoro
o luogo di una gita
o il ritorno a casa
dove i familiari ci sono
e magari ti aspettano anche con gioia
è altra cosa veramente
eppure riusciamo a guastare i nostri giorni
riusciamo ad essere insofferenti di tutto
anche di questi treni di questi viaggi
riusciamo a sciupare la nostra pace
cercando un ipotetico bene
professandolo e camminando invece
verso l'infelicità permanente

p.s.   29 / 3 / '82









ragazze invecchiate 
cercar in vicoli ciechi l'amor
l'essenza di un po' di vita
e guastar senza rendersene conto
quel poco o quel tanto
che di bello a ciascuno la vita riserva

ragazze lontane dalla maternità
che è forse la cosa più grande
lontane dal calore di una famiglia
dagli affanni e dalle gioie 
lontane dal calore di una famiglia
dagli affanni e dalle gioie
lontane dall'innocenza e dalla scoperta dell'amore

rinchiuse in un approccio
con altri come loro superficiali
ansiosi nel loro grigiore
in una vita risolta solo
con il gelo del calcolo economico

un utile che alla fine
ti lascia un vuoto intorno
un vuoto incolmabile
perché la felicità
non si compra   


piero simoni   Li, 18 . 12 . '82