VISIONARIE


                                                                     VISIONARIE

                                                                 poesie 2018 - 2023



                                                                                     

                                                                        Visionarie 
poesie 2018 - 2023
di Piero Simoni
maggio 2024  ISBN 9798323299478
Printed by Amazon Italia Logistica S.r.l.
Torrazza Piemonte (TO), Italy

 

                       

Il pensiero dell'uomo ancora oggi si muove nell'oscurità dello spazio, noi stessi siamo un universo, con  l'esercizio della ricerca interiore potremmo scoprire nuovi approdi, far divenire il nostro passaggio una superiore esistenza.  (p.simoni)


Da " Visionarie" :

vengo dove c'è la bassa scogliera
in fronte alla terrazza Mascagni
mi portavi piccolo a prendere il mare
non vado all'ossario comune a rinverdire i pensieri
né andavo quando giacevi nella rassodata terra
nel cuore segreto ti tenevo
io vengo qui posando i piedi dove tu eri
lo sguardo all'acqua che insorge
degli stessi colori del cielo
nel mattino di giugno e la gente ancora da venire
l'aria pura e salmastra la stessa che respiravi
al debole vento di una giornata lucente
fra i capelli miei di bimbo e i pensieri ora da adulto
la distesa nelle ore partecipate che l'animo fa sereno

altissime le altre stelle intorno si muovono
chiarissimo il fondale nel disegno del profondo
similmente agli occhi puri del nipote
che tu dall'eterno conosci
unione famigliare della nostra presenza
certezza del passaggio del testimone in breve scadenza
nei suoi occhi giocosi ora ai bagni
il mio incedere di infante a te incontro
con la natura avvolta in comune abbraccio


6 giugno 2010

nota: Ho ritrovato per caso questo scritto fra le mie carte, dispiacendomi fosse rimasto fuori dalle precedenti pubblicazioni, l'ho inserito all'inizio di questa raccolta.



ai giorni ultimi di dicembre
si sgombrava il collegio
per le festività natalizie
rimanevano solo quattro o cinque ragazzi
piccoli e senza adeguato sostegno famigliare
il silenzio era allora dominante
nelle scale e nelle stanze
un'atmosfera quasi irreale
un tempo fermato
nessuno aveva da rimproverarti
per qualcosa che potevi fare
ti muovevi circospetto
nelle ombre di ogni piano
e in un angolo della sala studio
un presepe allestito da due ragazzi grandi
come da consuetudine
con le lucine i pastori
le montagne la capannuccia
guardavi muto in solitudine
nel buio timoroso


2 gennaio 2018



aveva ritrovato gli ulivi
come compagni dei suoi giorni
con gli anni sostenuti
in disparte dalla società
amici sinceri che in gioventù
nei giorni sfuggiti al lavoro industriale
gli avevano dato serenità
guardava così il cielo fra le frasche
cogliendo la giusta areazione
la luce filtrante
che giungeva fino al cuore
nel cammino più impervio
tenuto per mano
di giorno lo avrebbero sostenuto
la notte vegliato


24 gennaio 2018




ti chiederai
perché passo dai parchi
che portano fino al mare
della nostra città
quasi ogni giorno
scansando molto il traffico
non sono  matto
o forse lo sono
per questa società in competizione
ad una certa età
quando si è fuori dai giochi
è facile smarrirsi
nel vuoto che ti si crea intorno
io vado camminando
guardando il profilo degli alberi
ormai memorizzato
il disegno del loro insieme
la terrazza e la distesa azzurra
ad ogni passaggio
diversa è la colorazione
ed io stesso
l'aria mossa dal vento
talvolta con la pioggia
mi prendo la gioia
che la  luce trasmette
l'energia di vita che discende
non mi curo più
degli umani scontri
vado placando nel percorso segnato
incontro all'armonia del creato


1 febbraio 2018




si muove con destrezza
nelle acque del porto
un traghetto
virando completamente
per attraccare alla banchina
dove uomini arancioni
lo fermano con le cime
c'è vitalità
anche per le piccole imbarcazioni
che da un lato sono moltiplicanti
al febbraio di freddo
belli i colori del giorno
la città ravvicinata
mercantili meno luminosi
girovagando con la bici
quel mare che in gioventù
tre anni marittimo
mi ributtò alla riva
fra inutili oggetti
ora così alleato
con gli anni cumulati
allora errata costruzione a venire
oggi felice connubio in divenire


12 febbraio 2018




il medico di famiglia
 prodigo per decenni
nella cura dei pazienti
secondo i canoni della scienza
depositario della salute
autorità nell'area di competenza
giunto infine al pensionamento
e passato per un accidente
dalla parte dei bisognosi
dimagrito così nella figura
il passo malfermo
il volto ora rugato
una certezza svanita
come i quartieri mutati
gli alberi sfiniti
i conoscenti trasformati
è lo scorrere del tempo
non è facile a tutto adattarsi
sembra di essere sospesi
al pari degli equilibristi del circo
cammino verso l'ignoto
dove i contorni le altezze
nella profondità
appaiono offuscate


19 febbraio 2018