centro artistico culturale
PAGINA NUOVA
carrara via roma, 25/a
PIERO SIMONI
inaugurazione sabato 16 ottobre 1976 ore 18
16 - 31 0ttobre   dalle ore 17 alle ore 20







1/6 olio su tela 1,20x1,50m


"HOMO SAPIENS" è il titolo dell'opera composta di sei tele, due 1,20 x 1,50m. e quattro 1 x 1,20m.
... non credo che il mare resterà azzurro per molto tempo, né la campagna sempre verde, né il sole sempre caldo, né l'uomo sempre uomo, ci si sta annullando in una società alienante, si sta dando al tempo e alla vita un significato irrazionale.
Spesso si riempie il nostro spazio vitale mossi da un disegno speculativo o da un'ottusa scienza associativa per arrivare ad una ripetitività ossessiva e nevrotica di cose e di numeri, ad un ordine che in definitiva, specie se proiettato nel futuro, è follia e non lascia nessuna libertà, nessuna possibilità.
Ipotesi personale, discutibile. (?)                                                                                                                                                                                                           p.s.
                   


articolo apparso su LA NAZIONE del 4 novembre 1976

        "... Non credo che il mare resterà azzurro per molto tempo, né la campagna sempre verde, né il sole sempre caldo, né l'uomo sempre uomo; ci si sta annullando in una società alienante, si sta dando al tempo e alla vita un significato irrazionale".                                                                                 
 Piero Simoni, un giovane pittore livornese che espone alla  Pagina nuova ha scritto queste e poche altre righe per aiutare a leggere il suo "romanzo" in sei capitoli intitolato Homo sapiens. Sei grandi tele, due di metri 1,20 per 1,50, quattro di metri 1 per 1,20, colme di disegni,uniformi ed ossessionanti: di solito rettangolini in bianco e nero. Un romanzo, come si diceva, con pagine numerate e quindi da seguire con ordine.
 Pur nell'originalità esecutiva il concetto di Simoni è abbastanza chiaro. Il tempo ha progressivamente impoverito l'uomo, sempre meno se stesso, sempre più automa, schiavo - spesso per sua scelta, più spesso per la mancanza di voglia di lottare, o per condizionamenti esterni - di una società da lui stesso costruita che lo sta schiacciando. Accade così che le cellule vitali entro cui l'uomo fu individuo, vadano sempre più assomigliando a celle e l'uomo ad un numero. Il "romanzo" vuole appunto evidenziare questo passaggio involutivo e, se nella prima pagina, l'incasellamento non è rigido offrendo di tanto in tanto polmoni entro cui muoversi ed esprimersi, l'ultima lascia solo un margine esiguo alla personalità umana. Il margine, per piccolo, è la speranza della rivoluzione per una ritrovata dignità contro l'appiattimento.
Simoni, che è anche poeta ( ha vinto proprio di questi tempi un importante premio a Bolzano ed è imminente l'uscita di un volumetto di versi presentato da Giorgio Fontanelli ), è alla seconda personale. Nella foto lo vediamo accanto all'ultima pagina della sua storia.