Anomia




Nota di Ivano Mugnaini riguardante i libri di poesia di Piero Simoni contraddistinti dal titolo ANOMIA.  (07/10/2009)


E' tenace e coerente il progetto condotto da Piero Simoni nei vari libri di cui è autore, contraddistinti dal titolo "Anomia" e differenziati l'uno dall'altro dalle date di composizione, come bottiglie di vino, o come giornali di bordo della traversata esistenziale attraverso vari momenti e varie epoche, della vita individuale e di quelli della società intera, del mondo. Il primo segnale utile, tutt'altro che casuale, si trova proprio in quel titolo ossessivamente ricercato, ripetuto e rinnovato: "Anomia", sta per "non regolare", qualcosa che sfugge, cambia rotta rispetto alla quotidianità, cercando un cammino autonomo. Il titolo rispecchia dunque la volontà costante di tenersi a lato del flusso principale e dilagante dell'esistere, senza tuttavia rinunciare a prendere nota dei momenti osservati e percepiti, per analogia e per contrasto. L'esercizio della memoria, dunque, come un quadro visto da altre prospettive, e dipinto tramite chiaroscuri, per cogliere altri dettagli ed altre sfumature.

Il mezzo tecnico privilegiato con cui Simoni opera questa sua registrazione di eventi e mutamenti è la poesia, un verso asciutto, disincantato, in cui l'emozione, ma anche il disappunto, la critica civile e sociale, nascono sottovoce, per poi gridare il senso e l'assenza di senso delle situazioni osservate in un dettaglio sottile ma essenziale, una parola in controtempo e controcanto, una nota che contrasta o raccoglie in sé un'intera esperienza di vita interiore che si contrappone alla trionfante esteriorità. Un lavoro ampio e coraggioso, quello di Simoni, basato anche su modelli solidi: Musil, Svevo, Proust, Saba e Penna. Un'attività poetica tenace, quella di Simoni, che lo porta ad usare la poesia come metro di riferimento, e come argine contro la corrosione del tempo e contro le brutture e le violenze di ogni epoca. I.M. (07/10/2009)