Concorso Nazionale Garcia Lorca 2010 - XXI Edizione


Motivazione del 2° premio - Sezione A - SILLOGE INEDITA
"ARMONIA" - Piero Simoni



E' di questa silloge un costante, quieto affluire di onde liriche, compenetrate nella parola, di cui il verbo, spesso classicamente posposto, sottolinea il senso e l'emozione.
Il connaturarsi di questi versi con motivi vitali, aspirazioni, meditazioni, compone un tessuto omogeneo; "melodia che all'universo mi fa armonia". L'esperienza, di cui riaffiora l'ora trascorsa, al momento ignorata nella sua portata vitale e alba di speranza: l'energia che provoca, la stessa del mare, "che volge il manto alla riva". L'amare le cose essenziali, la realtà, quella che il poeta non modifica con la sua opera, quando la sua "sola parola si sfoglia". Pure, quella ricerca, che segue il segno misterioso dell'universo, è cibo che nutre la spiritualità di molti, perché densa di umanità.
Così la poesia è un dolce andare tra l'intercalare di figure, spazi, atmosfere, di vissuti, nell'implicita irrisolta domanda. Qui, il negativo dell'uomo evidenziato, non è volutamente vituperato con insistito sdegno: si astiene dalla facile predica. Qui la parola fa riemergere la radice variegata del vivere; evoca immagini pregnanti, ma non genera poesia figurata.
Torna spesso nelle composizioni la parola "canuto" che può sembrare, oltre che allusione al passato, evocazione di un simbolo di chiarore, quasi un rendere più limpida la partecipazione al tutto.
Rina D'Alessandro



 Torino - 6 maggio 2011


Il Foglio volante - Ottobre 2011
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Periodico del Circolo Culturale "Il Centro" di Livorno


"Una nuova dimensione letteraria", articolo di Maurizio Piccirillo

Lo scorso 5 giugno, l'autore livornese Piero Simoni, ha ricevuto il secondo premio per la sua silloge poetica "Armonia". La cerimonia è avvenuta a Torino nell'ambito del concorso nazionale letterario Garcia Lorca organizzato dall'associazione culturale Due Fiumi.
Il poeta labronico è stato premiato con la seguente motivazione: "E' di questa silloge un costante, quieto affluire di onde liriche, compenetrante nella parola, di cui il verbo, spesso classicamente posposto, sottolinea il senso e l'emozione. Il connaturarsi di questi versi con motivi vitali, aspirazioni, meditazioni, compone un tessuto omogeneo, "melodia che all'universo mi fa armonia". L'esperienza, di cui riaffiora l'ora trascorsa, al momento ignorata nella sua portata vitale e alba di speranza: l'energia che provoca, la stessa del mare, "che volge il manto alla riva".
L'amare le cose essenziali, la realtà, quella che il poeta non modifica con la sua opera, quando la sua "sola parola si sfoglia". Pure, quella ricerca, che segue il segno misterioso dell'universo, è cibo che nutre la spiritualità di molti, perché densa di umanità.
Così la poesia è un dolce andare tra l'intercalare di figure, spazi, atmosfere, di vissuti, nell'implicita irrisolta domanda. Qui, il negativo dell'uomo evidenziato, non è volutamente vituperato con insito sdegno: si astiene dalla facile predica. Qui la parola fa riemergere la radice variegata del vivere; evoca immagini pregnanti, ma non genera poesia figurata. Torna spesso nelle composizioni la parola "canuto" che può sembrare, oltre che allusione al passato, evocazione di un simbolo di chiarore, quasi un rendere più limpida la partecipazione al tutto".
Motivazione che rende l'idea del messaggio intenso che Simoni ci ha da sempre trasmesso. Ma in questa occasione mi piace segnalare che il percorso letterario di Simoni, ha "virato" verso nuovi lidi, e qui giungo alla segnalazione dell'ultima fatica editoriale che lo vede impegnato nella pubblicazione "Il cappello".
Un libro di racconti edito dalla Zona Editrice di Arezzo, e che va inteso come un invito a ripercorrere il flusso della propria memoria, la quale ci restituisce un po' della nostra storia, un po' della nostra identità.
Dalla presentazione della quarta di copertina del volume riprendiamo: "In questo libro s'incontrano descrizioni in prima persona, costruzioni di personaggi riconducibili alla voce narrante, non significa però che siano autentiche, autobiografiche, anche se dalla vita quotidiana prendono più di uno spunto. Quello che risulta anche vissuto, in ogni caso, è stato presenziato più con il corpo che non la mente, per la naturale difficoltà che si ha di cogliere, in un evento della vita, tutte le implicazioni; solo dopo, a distanza di anni, vengono percepite nella loro interezza, caricandole di nuove figurazioni, distanziandole da un discorso puramente memoriale, sino a far diventare "l'immaginazione" verità, la sola forse che conti veramente".Non c'è che dire, ancora una volta Simoni ci stupisce e ci incuriosisce con questo suo nuovo percorso narrativo che consiglio di scoprire e che ci conquisterà. Complimenti!

Maurizio Piccirillo