Il cappello

Il cappello   raccolta di racconti




Collana Zona Contemporanea
Editrice Zona 2011 - ISBN 978-88-6438-194-7
via dei Boschi 244/4 loc. Pieve al Toppo
52041 Civitella in Val di Chiana - Arezzo
tel/fax 0575.411049



Nota dell'autore:
Nella lettura si incontrano descrizioni in prima persona, costruzioni di personaggi riconducibili alla voce narrante. Non significa però che siano autentiche, autobiografiche, anche se dalla vita quotidiana ho preso più di uno spunto. Quello che risulta anche vissuto, in ogni caso, è stato presenziato più con il corpo che non  la mente, per la naturale difficoltà che si ha di cogliere in un evento della vita, tutte le sue implicazioni; solo dopo, a distanza di anni, le ho percepite nella loro interezza, caricandole di nuove figurazioni, distanziandole da un discorso puramente memoriale, sino a diventare "l'immaginazione" verità, la sola forse che conti veramente.
p.s.



Motivazione della giuria del Premio "L'incontro", narrativa, 2010






"Raccolta di prose intrise di lirismo, che intrecciano memorie anche minimali, percorsi di esistenza e figure appena accennate, trasfuse nel ricordo, belle di una vaghezza che sa di tempo, di presenza interiore, di gioielli personali custoditi con cura, nel cuore, per decenni. Raramente indulgente alla narrativa, l'opera è carica di una passione sussurrata, non meno forte di quanto sia discreta la sua emersione di fronte all'evocazione di oggetti, luoghi, momenti e persone."

25 settembre 2010


e-mail di Fabrizio Cuneo a Piero Simoni del 18 maggio 2011

Caro, carissimo Piero,
Non mi hai ingannato nemmeno per un momento. Ho letto, alle tre di mattina, combattendo un incipiente raffreddore, qualcuno dei racconti che fanno parte dell'ultima tua opera che mi hai regalato, "il cappello", appunto.
Ho ritrovato, racconto dopo racconto, quel poeta che conosco ormai da tempo e che, anche questa volta, non mi ha deluso per nulla!
ti confesso che, ammiratore devoto della tua poesia che conosco bene e apprezzo profondamente per l'onestà intellettuale e l'umanità che la contraddistingue, ho avuto quasi paura nel prendere dalle tue mani questo ultimo dono. Ho temuto che anche tu potessi essere stato preso  da questa sorta di malattia collettiva per cui ormai tutti scrivono, tutti pare abbiano qualcosa da dire, tutti abbiano qualche messaggio da mandare, non si sa bene a chi, in questo mondo di frettolosi disattenti divoratori di vita. No, mi sono subito accorto che sei ancora tu, fortunatamente del tutto presente nella tua integrità, sospeso dal suolo mentre osservi il terreno pieno di umane semplici miserie quotidiane che ti scorre sotto nel tuo volo. Grazie. Come sempre, di tutto! Grazie per quei vari Franco o Umberto dietro ai quali mi piace pensare si nasconda il mio amico Piero. Grazie per non avere nemmeno per un istante abbandonato la poesia. Ti ho ritrovato puntualmente  nei quadretti rapidi e sapidi, negli spaccati di vita quotidiana, nel ricordo sempre dolce di tua madre, nei tuoi sguardi stupiti da bambino e nelle semplici oneste paure dell'adulto che si sente piccolo di fronte alla vita. Ho ritrovato nel cane Buck la stessa vibrazione che mi ha dato il tuo saluto poetico al tuo cane nero, amico di lunghi anni che hai salutato per l'ultima volta nel corridoio, prima di dirgli addio e mi sono commosso per quel bambino che per correre verso il camion di latta rossa lascia per strada le sue seme. Questo mi ha fatto pensare che anche noi, nella vita di tutti i giorni abbandoniamo le semplici cose preziose che abbiamo per irraggiungibili  miraggi che ci abbagliano e ci illudono.
Ora mi accingo a continuare la lettura e farò probabilmente l'alba con le tue parole. Spero però di non finire il libro per poterlo ritrovare domani sera con un altro scampolo della tua "poesia in prosa", per ancora qualche tempo di onesta commozione.
Grazie, ancora, di tutto.
Fabrizio



e-mail di Maria Mazzarino a Piero Simoni del 3 giugno 2011 (00:46)

Caro Piero, a quest'ora della sera mi piace l'idea di mandarti un pensiero che da diversi giorni mi occupa a proposito del tuo libro "Il cappello".
Ha ragione il tuo amico Fabrizio che ti scrive delle parole belle e profondamente vere. Il tuo libro di piccoli racconti, notazioni, memorie e intimi pensieri è molto bello. Tu scrivi in prosa con la stessa fluidità con cui componi i tuoi versi, con la  medesima carica emotiva, ma anche con una compiuta facilità e talvolta con una vena di garbata ironia. Scrivi di cose e di persone che in pochi tratti rappresenti perfettamente, di situazioni comuni a cui sai conferire uno speciale colore e dici pensieri che "fanno compagnia". Il tuo libro fa appunto compagnia, non per il breve momento della lettura, ma perché, dopo aver letto alcuni racconti, così tu li chiami, rimane in me una eco del tuo dire, una eco che richiama memorie della mia vita e determina uno stato di gradito abbandono all'intimità dei nuovi pensieri su cose passate o su momenti presenti vissuti magari troppo in fretta.
E' davvero una bella raccolta di tante cose, una raccolta che hai saputo licenziare ed offrire con semplicità e sapienza. E ancora una cosa voglio dirti: quella giovinezza che richiami in tante pagine e che caratterizza anche lo stile del tuo raccontare, è sempre nei tuoi scritti che, nonostante il libro raccolga brani che vanno dal 1978 al 2010, non presenta mai stacchi o cesure, quasi che mai vi sia stata in te un'interruzione nella vena narrativa e nella creatività. Ne riparleremo insieme se vuoi. Un caro saluto. Maria





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