La lettura di Giorgio Bàrberi Squarotti


Da GLI AFFANNI, GLI AGI E LA SPERANZA, La lettura di Giorgio Bàrberi Squarotti ed. L'arcolaio 2008
Lettura pubblicata sulla rivista TALENTO n° 3/2010

 

Talento  AA.VV n° 3/2010  Lorenzo Editore
Via Monza, 6 - 10152 Torino
info@loredi.it
www.loredi.it

La lettura
La donna, molto corti e irti i capelli
neri, leggeva lentamente un libro
massiccio, con la copertina rossa,
seduta, un poco curva, sul divano
di cuoio: ogni tanto arresta la lettura,
alza il volto verso il cielo perlaceo,
come interrogativa o solo stanca,
guarda la nube rotonda che si è
fermata su di lei per contemplarne
pudica la sicura nudità,
poi appoggia le braccia sullo schienale,
rabbrividendo perché è freddo e ostile,
piega un poco la coscia destra, dando
uno sguardo furtivo al proprio segno
segreto. Si ode lontano il brusìo
di un'acqua ventosa, lago o canale
o solo una fontana oltre le pagine
le parole, prende un foglio, cerca
una matita invano per appunti
(forse  deve studiare, per esami),
infine posa il libro, sospirando,
sopra il tavolo di vimini c'è
una bottiglia di rosolio, beve,
di fianco c'è una mela rossa, lenta
la morde, sembra addormentarsi, oppure
rimedita con gli occhi semichiusi
quello che ha letto quanto il giorno dura,
finché la prima stella si solleva
e si specchia nel suo corpo, felice.

In questa poesia, più che in altre, avverto la "costruzione fantastica", intesa sempre come valore, rimanendo costante la bellezza delle figurazioni, la scrittura pulita che dà dell'immaginazione una visione perfettamente aderente. Non so se in Bàrberi Squarotti la donna è simbologia di bellezza assoluta,  un po' l'avverto nel suo "dialogare": la donna giovane, oltre che espressione della bellezza, esprime la purezza. Si percepisce  la lentezza con cui qui si muove la figura femminile, lo sguardo dell'autore che con sereno scandaglio disegna l'intorno come sotto l'effetto di una visione. Non manca il richiamo erotico che non guasta, sua prerogativa, colore che ad altri colori della creatività si congiunge. Gli elementi della natura evocati, con la solita profonda veridicità, qui con l'accostamento della lettura, come fosse questa ultima la fonte del sapere, a cui si può attingere ricevendone un bene che concilia con il proprio corpo in conseguenza "felice". La stella luminosa che in lei si specchia, dalla lettura conquistata: armonia e gratificazione di un connubio fra natura e  pensiero umano. (P.S.)  
29 dicembre 2009