Sole siciliano Giovanna Li Volti Guzzardi


Sole Siciliano di Giovanna Li Volti Guzzardi tratta dall'Antologia del III Premio - Piero Cervetti 2010
Giovanna Li Volti Guzzardi (attualmente in Australia)
                         SOLE SICILIANO
                Ascolto il canto del mio universo,
                    dove splendono gli aranceti
                  in una primavera senza tempo,
                     mentre limoni e mandarini
                             urlano in coro,
                            sotto lo sfavillio
                     del loro smagliante vestito
                        color del sole siciliano.
                           Un grido d'amore
                         che fa venire i brividi
                            al solo pensiero
                            di dover ripartire,
                   senza poter dire quando sarà
                             un altro ritorno!
                                  intorno,
                         tra rocce e verdi colline,
                       si arrampicano dappertutto
                         i pungenti, saporitissimi,
                         coloratissimi fichidindia,
                          ed è la festa del cuore,
                        del cuore della mia Sicilia
                          che non vuol lasciarmi
                             andare ancora via!

La terra madre, rivisitata, fra le braccia di lei accolti, nei suoi colori sfavillanti, in un tempo al di fuori del contesto quotidiano, in un coro della natura che ha il timbro della gioia, dell'amore, alla luce del sole che oltre le colline, oltre la via, qui, illumina l'anima. I suoi frutti, nutrimento autentico per le nostre umane viscere, linfa vitale che ci dona i giorni, la vita; i frutti che risplendono nella nostra mente per le concentriche adesioni al firmamento che si moltiplicano come il segno dei sassi lanciati in uno stagno.
Un amore gridato, un amore delicato, un amore infinito che ci avvolge individualmente, e tutti quanti insieme in un miracolo di presenza, nel percorso dell'esistenza; un dolore che è un brivido, il risveglio, partire che è un po' morire, cancellar con una spugna ciò che è il tempo della vita vissuta, per entrare nel silenzio dei ricordi sfumati, dei ricordi lontani. Il tempo della vita, del dolore stordente, gli occhi di felicità brillando, al ritmo cadenzato dello stupore di ogni istante, così breve trascorso in patria, così rapido ad evolversi come essenza aeriforme. Il tempo lontano, in altro lido, in altro mondo, con un sole che non è più splendente, fra gente altra, di tradizioni in dissonanza di nostre convenzioni, al silenzio delle ore che fa lacrimare in segreto il petto, lontani dai cari, dalla gioventù trascorsa, dal vento dell'innocenza allora nascosta, ai ritrovi dei giorni, degli amori, al sole grande dei baci; il tempo lontano pare non scorrere, par dilatarsi all'eternità, raffreddar i germogli e far della primavera soltanto una parvenza, il tempo della lontananza intristendo i pensieri, gli slanci, ha il sapore della sospensione nel vuoto, quando vi è incertezza del ritorno, quando del dolore è timore che sia troppo grande.
I suoi frutti, saporitissimi, inebrianti, in un turbinio di festa, di colori tra le colline, il cuore della natura, della terra madre, della Sicilia, che non ci vuole lasciar andar via, non vuol perdere ancora i suoi figli.
8 ottobre 2010